L’evoluzione dei mezzi di trasporto procede di pari passo con lo sviluppo tecnologico, e di riflesso l’utilizzo, di sistemi adatti a garantirne il loro funzionamento. In ambito automotive, se si escludono l’attuale generazione di veicoli che punta in maniera sempre più marcata sull’elettrificazione, una prima fase industriale (agli albori del 20. secolo) in cui il motore a scoppio si contrapponeva all’auto elettrica (ma furono le auto a combustione ad avere presto la meglio, per motivi strategici, commerciali e pratici) e l’affermazione del gasolio che da impieghi prettamente “utilitari” ha conosciuto una notevole e lunga fase di successo anche sulle autovetture, ad avere fatto da padrona per più di settant’anni è stata la Benzina Rossa. Essa va definitivamente in pensione, riferisce l’Onu, dopo quasi vent’anni di strenua battaglia trascorsi a sensibilizzare le ultime Nazioni che ancora la impiegavano, ad abbandonarla del tutto in favore di carburanti meno inquinanti.

Gli ultimi litri di “Super”, riferiscono le cronache, sono stati erogati in Algeria, ultimo Paese nel mondo che sino alla fine di luglio 2021 ne autorizzava la vendita. In pratica, dall’ultimo scorcio di estate 2021 la benzina rossa passa, senza possibilità di tornare indietro, nel “magazzino dei ricordi”. E chissà se l’ultimo automobilista che se ne sia rifornito ne abbia conservato un litro in bottiglia, magari con l’etichetta “Roba da museo”.

100 ANNI DI BENZINA “ROSSA”

Il procedimento di addizione di piombo tetraetile alla benzina, realizzato nel 1922 in un laboratorio chimico General Motors di Dayton (Ohio), aveva l’obiettivo di migliorare le performance dei motori: nello specifico, veniva a diminuire il rischio di detonazioni impreviste nel motore (indipendenti cioè dalla fase di “scoppio” generata dalla candela). In pratica, si scongiuravano danneggiamenti o cadute di efficienza. Il rovescio della medaglia, come il mondo ha imparato a conoscere dalla fine degli anni 60, consisteva nel fatto che il piombo tetraetile è estremamente tossico, tanto per gli addetti alla preparazione della benzina “additivata” quanto per i consumatori.

IN ITALIA È VIETATA DA VENT’ANNI ESATTI

Dagli anni 80, i progressivi limiti e divieti alla vendita della vecchia “Super”, recepiti inizialmente dai Paesi più industrializzati. Venne via via promosso l’utilizzo della “verde”, mentre l’evolversi delle mode dava sempre più spazio al gasolio. Tuttavia, la Super è rimasta in commercio in molte Nazioni per lungo tempo ancora, tanto che già nel 2002 l’ONU aveva avviato un progetto di definitivo bando di quella che era stata definita come “Una delle più gravi minacce per il mondo” e “Una catastrofe per la salute pubblica e per l’ambiente”. In Italia, la benzina rossa venne venduta fino al 2001.


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